Martedi 5 marzo 2013
Tanto ci ho impiegato e alla fine sono soddisfatto. Certo non è bellissimo e la verniciatura lascia un po' a desiderare, ma per essere il primo mobile interamente progettato e realizzato da solo non c'è male. Dieci ripiani di varie dimensioni, un ripiano grande in alto, uno stipo per riporre scope e secchio, uno per la biancheria da lavare, misure h 2,40 cm. x 1.60 cm. x 30 cm., costo la meta' di uno di pari dimensioni in truciolare. Il lavoro di verniciatura è quello che ha richiesto piu' tempo e alla fine ero proprio stufo, ora in programma c'è ne un'altro, ma aspettero' qualche giorno prima di iniziare, ho altri lavoretti da fare, primo sistemare il lucernaio da dove entra aria e, a volte acqua.
Potra' sembrare strano che essendo in una citta' nuova, con tanti posti da visitare e cose da scoprire io me ne stia in casa a lavorare, ma è una situazione momentanea questo star solo e in questo momento preferisco non avventurarmi nel caos cittadino senza una guida e non perche' sia timoroso, non mancheranno le occasioni per girare in dolce compagnia. Elvira rientra il 25 marzo e 3 settimane passano in fretta quando si è occupati in faccende piacevoli anche se faticose.
Da quando la mia cuoca personale è in ferie niente piu' cucina colombiana ma dieta quasi mediterranea, si fa per dire, toast, pasta asciutta, frittatine e succhi di frutta. Mi mancano le pizze, che in Italia mangiavo due- tre volte a settimana, ma mi sto organizzando, se riesco a trovare una piccola impastatrice pane, pizze e pasta all'uovo a volonta'.
mo ce provo pure io
martedì 5 marzo 2013
giovedì 28 febbraio 2013
il mobile
Giovedi 28 febbraio 2013
Sono due giorni che ci lavoro e il risultato inizia a mostrarsi. Il progetto è per un mobile da mettere in lavanderia, con il ripostiglio per le scope, secchio, strofinacci, un cassettone per i panni da lavare e vari ripiani da usare come ripostigli, misura h240 x 160. Calcolare le varie misure non è stato diffficile, nell'homecenter dove ho preso il multistrato lo tagliano alla misura richiesta e fanno pagare solo i fogli utilizzati, nel mio caso due da 15 mm misura 122 x 244 e due da 12mm stessa misura, gli scarti li utilizzero' per altri lavori. Le difficolta incontrate nell'assemblare i vari elementi sono state causate dai pavimenti non perfettamente in piano.Domani conto di montare gli sportelli in alto e poi passero' alla verniciatura, tinta ciliegio, la mia preferita.
Ci sono notevoli discordanze nei prezzi delle varie mercanzie, legno, ferramenta, materiale edile, si paga circa la meta' di quanto costa in Italia, come pure i generi alimentari locali. Carissimi invece l'olio di oliva, la pasta, la carta igienica e da cucina, i sacchi per la spazzatura e i prodotti di plastica in genere, non ci sono i pomodori pelati ne la passata di pomodoro, una simile che ho provato ha un gusto dolciastro che ha rovinato il sapore degli spaghetti. In compenso abbonda la frutta e le verdure di ogni tipo, banane, cocco, ananas, mango, papaya, avocado, arance, meloni, platano e tanti altri che ancora non ho assaggiato, tutto a prezzi bassissimi.
Questi giorni esco solo per andare al brico o a prendere qualcosa da mangiare, la mattina passo a salutare la mamma di Elvira che sempre mi offre il tinto ( caffe' ) poi rientro in casa. Per quando avro' terminato il mobile ci sono altri lavoretti che mi aspettano, sembra che quanto a rifinitura gli artigiani colombiani ( o forse solo quelli che hanno lavorato in questa casa ) non siano proprio dei perfezionisti.
martedì 26 febbraio 2013
Sono 59
Da venerdi 15 a martedi 26 febbraio 2013
Bogota' è una citta' molto grande ed è come se fossi tornato ai tempi in cui da ragazzo vivevo a Roma, traffico, inquinamento, una moltitudine di gente variegata, gente buona (molta) e gente cattiva ( piu' appariscente ma numericamente inferiore). Un mondo diverso dal nostro, ne migliore ne peggiore, diverso per usi e costumi che sto scoprendo giorno per giorno e che osservo con la curiosita' di un bambino. Per le strade , oltre a una miriade di bancarelle improvvisate dove vendono da mangiare, bibite o dolciumi, si vedono girare carretti trainati da cavalli o da somari che raccolgono cartoni, vetro, plastica e quant'altro. Furgoncini o apecar stracarichi di mercanzie varie, dalle pentole ai mobili, Si vede tanta gente povera, ma anche tanti ricchi, i suv abbondano, come le auto di media e piccola cilindrata nuove, poche le auto malridotte. Il servizio sanitario è privato, si paga un'assicurazione mensile di circa 35 euri, ma è efficente e i tempi di attesa non sono lunghi come da noi. Nonostante ci siano tanti centri commerciali, i piccoli negozi a conduzione familare vanno per la maggiore. Oltre i negozi alimentari, che sono dappertutto, le altre tipologie commerciali sono raggruppate nelle varie vie, una strada sanitari, un'altra elettrodomestici, un'altra ancora meccanici, una gommisti, una carrozzieri e cosi via. La topografia cittadina è semplice, oltre a riconoscere i quartieri (barrio ) per nome, le strade hanno una numerazione progressiva da sud a nord e da est ad ovest, ancora pero' non sarei in grado di circolare in auto da solo, a guidare nel traffico pero' non mi trovo in difficolta',handicap rispetto a Roma sono le buche e i rallentatori, ma solo in alcune zone.
Sabato, rispolverando riminiscenze udinesi, ho preparato la pizza in casa, con ingredienti simili ma non proprio uguali sono riuscito a non fare una figuraccia, anzi mi hanno fatto tutti i complimenti (ma forse solo per cortesia )
Domenica a pranzo fuori Bogota', ospiti del figlio di Elvira, Jackson, e di sua moglie. Per me scaloppine di pollo con salsa al formaggio tipo gorgonzola con patata bollita e insalatina di mais carote, per la mia lei bistecchina arrosto e insalatina, gli altri hanno preso pesce ( di fiume). Per il dolcetto siamo andati in un paesino vicino molto carino e tranquillo.
Il 18 è stato il mio compleanno, sono 59, ora davvero sono un giovane vecchietto. Elvira mi ha invitato a pranzo al ristorante in una zona chic (la zona rossa) e poi di sera ha organizzato una festa con cena quasi a sorpresa in casa, invitati la mamma, due dei suoi fratelli, Pablo e Joachin, con le rispettive mogli, due delle figlie con i morosi, e un'amica, Magda, è stata una serata piacevole, tutte persone simpatiche, qualche difficolta con la lingua, capisco buona parte di cio che dicono, ma quanto a parlarla ...solo qualche parola.
Il resto della settmana scorre tranquilla, fervono i preparativi per la partenza di Elvira per l'Italia il 25, viaggio programmato per visitare le figlie, che vivono a Udine, e altri parenti, stara via piu' di un mese ma gia' so come occupare il tempo.
Mi è sempre piaciuto lavorare il legno, cosi, fatto il progettino, ho comprato il legno, multistrato da 15 mm e sono gia' all'opera.
Bogota' è una citta' molto grande ed è come se fossi tornato ai tempi in cui da ragazzo vivevo a Roma, traffico, inquinamento, una moltitudine di gente variegata, gente buona (molta) e gente cattiva ( piu' appariscente ma numericamente inferiore). Un mondo diverso dal nostro, ne migliore ne peggiore, diverso per usi e costumi che sto scoprendo giorno per giorno e che osservo con la curiosita' di un bambino. Per le strade , oltre a una miriade di bancarelle improvvisate dove vendono da mangiare, bibite o dolciumi, si vedono girare carretti trainati da cavalli o da somari che raccolgono cartoni, vetro, plastica e quant'altro. Furgoncini o apecar stracarichi di mercanzie varie, dalle pentole ai mobili, Si vede tanta gente povera, ma anche tanti ricchi, i suv abbondano, come le auto di media e piccola cilindrata nuove, poche le auto malridotte. Il servizio sanitario è privato, si paga un'assicurazione mensile di circa 35 euri, ma è efficente e i tempi di attesa non sono lunghi come da noi. Nonostante ci siano tanti centri commerciali, i piccoli negozi a conduzione familare vanno per la maggiore. Oltre i negozi alimentari, che sono dappertutto, le altre tipologie commerciali sono raggruppate nelle varie vie, una strada sanitari, un'altra elettrodomestici, un'altra ancora meccanici, una gommisti, una carrozzieri e cosi via. La topografia cittadina è semplice, oltre a riconoscere i quartieri (barrio ) per nome, le strade hanno una numerazione progressiva da sud a nord e da est ad ovest, ancora pero' non sarei in grado di circolare in auto da solo, a guidare nel traffico pero' non mi trovo in difficolta',handicap rispetto a Roma sono le buche e i rallentatori, ma solo in alcune zone.
Sabato, rispolverando riminiscenze udinesi, ho preparato la pizza in casa, con ingredienti simili ma non proprio uguali sono riuscito a non fare una figuraccia, anzi mi hanno fatto tutti i complimenti (ma forse solo per cortesia )
Domenica a pranzo fuori Bogota', ospiti del figlio di Elvira, Jackson, e di sua moglie. Per me scaloppine di pollo con salsa al formaggio tipo gorgonzola con patata bollita e insalatina di mais carote, per la mia lei bistecchina arrosto e insalatina, gli altri hanno preso pesce ( di fiume). Per il dolcetto siamo andati in un paesino vicino molto carino e tranquillo.
Il 18 è stato il mio compleanno, sono 59, ora davvero sono un giovane vecchietto. Elvira mi ha invitato a pranzo al ristorante in una zona chic (la zona rossa) e poi di sera ha organizzato una festa con cena quasi a sorpresa in casa, invitati la mamma, due dei suoi fratelli, Pablo e Joachin, con le rispettive mogli, due delle figlie con i morosi, e un'amica, Magda, è stata una serata piacevole, tutte persone simpatiche, qualche difficolta con la lingua, capisco buona parte di cio che dicono, ma quanto a parlarla ...solo qualche parola.
Il resto della settmana scorre tranquilla, fervono i preparativi per la partenza di Elvira per l'Italia il 25, viaggio programmato per visitare le figlie, che vivono a Udine, e altri parenti, stara via piu' di un mese ma gia' so come occupare il tempo.
giovedì 14 febbraio 2013
Museo nacional
Da domenica 10 a giovedi 14 febbraio 2013
Giornate tranquille di vita casalinga. Di rilevante la visita al parco cittadino e al museo nacional. Il parco è ben curato, ampio, naturalmente con piante tropicali, meta di gite domenicali e festive, ci sono numerosi chioschi di prodotti alimentari tipici, io ho preso un'insalata di frutta. Siamo di pomerigio inoltrato e inizia a fare fresco, il cielo è scuro e minaccia pioggia. Questa escursione non era in programma, siamo in questa zona per altri motivi, e arriviamo al museo quasi all'ora di chiusura, ma decidiamo di entrare ugualmente.
Giornate tranquille di vita casalinga. Di rilevante la visita al parco cittadino e al museo nacional. Il parco è ben curato, ampio, naturalmente con piante tropicali, meta di gite domenicali e festive, ci sono numerosi chioschi di prodotti alimentari tipici, io ho preso un'insalata di frutta. Siamo di pomerigio inoltrato e inizia a fare fresco, il cielo è scuro e minaccia pioggia. Questa escursione non era in programma, siamo in questa zona per altri motivi, e arriviamo al museo quasi all'ora di chiusura, ma decidiamo di entrare ugualmente.
Il sito è un ex carcere trasformato in museo ed è il piu' antico del paese, oltre a reperti archeologici ci sono dipinti dal periodo coloniale spagnolo ai nostri giorni con esposte opere di pittori e scultori contemporanei tra cui spicca Botero, nella mia ignoranza artistica rimango colpito dalla bellezza di quanto vedo. Mi colpisce il fatto che tutte le opere esposte non sono protette in nessuna maniera, non temono atti di vandalismo? Data l'ora riusciamo a visitare solamente due sale, ma ci riproponiamo di tornare per visitarlo tutto.
Il quartiere del museo è un mix di grattacieli e case in stile, le strade sono pulite, ma non posso fare a meno di notare la mancanza dei coperchi dei tombini e la mia guida, Elvira, mi dice che purtroppo li rubano con una certa frequenza. Nonostante siamo in un quartiere elegante, i barboni non mancano e ho potuto vederne alcuni che aspiravano i vapori di collanti, o altre sostanze, da bottiglie di plastica, uno spettacolo poco edificante Non manca il solito acquazzone serale , ci rifugiamo in un taxi e ci facciamo riportare a casa.
Dicevo vita casalinga e questa non mi dispiace, Dopo tanti anni per me è una piacevole novita' fare tutte quelle cose che le persone normali fanno tutti i giorni, condividere le cose semplici con una persona che si prende cura di te e della quale tu hai cura, avere la possibilita' di scambiare pensieri e condividere emozioni per la semplicita' della vita, riscoprire il piacere di fare quei lavori che in tutte le case sono indispensabili, arrivare a sera e, anche se non si è fatto nulla di particolarmente insolito, riscoprire il piacere dell'intimita' con la tua lei. eun co case in stile
mercoledì 13 febbraio 2013
Il tempo vola
Che caldo, ho spento il condizionatore
solo all'alba. Appena svegli il primo pensiero è di andare a fare un
tuffo in piscina, presto presto, prima di partire. In questo hotel,
vista la scarsita di clienti infrasettimanali, non preparano neanche
un caffe'. Ancora una doccia e poi via verso Flandes, sono solo pochi
km e anche qui fa un caldo afoso. Elvira mi fa visitare la sua casa,
ora affittata, e, dopo aver sbrigato qualche commissione, decidiamo
di rientrare a Bogota'. Per il ritorno facciamo un itinerario
diverso, meno trafficato, si sale e scende continuamente, siamo sulle
Ande, in mezzo ad una foresta tropicale rigogliosa e, a volte, piu'
in alto delle nuvole. L'auto avanza a fatica, qui si usa mescolare
due tipi di benzina, una a piu' basso numero di ottani, ne consegue
un minore rendimento del motore. Il rientro a Bogota' e alla sua
frescura è molto piacevole dopo due giorni di afa. Passiamo a
recuperare il passaporto dalla cognata di Elvira ed anche qui sono
accolto con calore.
In questi giorni ho trascurato la
stesura di questo diario/racconto, ma non certo per mancanza di
volonta', è che tutte le novita' che sto vivendo fanno si che il
tempo voli, la mancanza poi di internet in casa non è di stimolo. Di
questi giorni vorrei ricordare, piu' che la cronologia, il lato
emozionale. Trasmettere le propie emozioni non è semplice, come non
lo è far capire l'intensita dei sentimenti che ci portano ad
apprezzare alcune cose e a disprezzarne altre.
Qui siamo a 2600 mt di altitudine e ci
vuole piu' di qualche giorno a che l'organismo si abitui,
specialmente alla mia eta', mi basta fare un piano di scale per avere
il fiatone e lascio immaginare per il resto.
In questi giorni ho avuto modo di
girare per il barrio dove abito e anche in altre zone della citta'.
Pur non percependo nessuna sensazione di pericolo imminente, devo
riconoscere che la nomea di zona pericolosa non è infondata, tutti
sono molto prudenti nel non ostentare qualsiasi segno di ricchezza,
ci sono molti poliziotti in giro e quando si entra nei parcheggi dei
centri commerciali i vigilantes con i cani ispezionano i bauli delle
auto per controllare che non ci siano esplosivi, ma questo credo sia
piu' un retaggio degli attentati attribuiti al narcotrafficante Pablo
Escobar, deceduto ormai da qualche lustro, che ad un reale pericolo
delle FARC ( forze armate rivoluzionarie colombiane), a quanto pare
anche qui c'è la strategia dell'intimidazione del popolo, cerchero'
di documentarmi meglio.
Il rapporto con la mia lei è
idilliaco, a volte sembriamo due piccioncini e questo mi fa bene.
Sono sempre stato un sognatore ed ora mi piace sognare di poter
ricominciare ancora. Non so quanto questo possa apparire sensato e
neppure mi interessa saperlo, ho sempre dato ascolto alle
ragioni del cuore piuttosto che quelle del raziocinio e chissa' che il racconto di avventure non si trasformi in un romanzo rosa.
Domenica in piscina
Domenica 3 febbraio 2013
Le camere dell'albergo sono dotate
sia di condizionatore d'aria che di ventilatore a soffitto e , veramente servono. Anche di notte le temperature sono alte, poco al disotto dei 20 gradi, ed è necessario mantenere almeno il ventilatore acceso. Anche qui le finestre non hanno gli scuri ma solo tendaggi pesanti che non bastano ad impedire alla luce mattutina di entrare e svegliarmi Elvira dorme ancora e io me ne rimango tranquillo in letto ho dormito sette ore, mi sento riposato e un gallo in lontananza mi tiene compagnia. Alle 8 a.m. scendiamo in piscina, siamo soli, un tuffo e l'effetto dell'acqua è corroborante, colazione con succo d'arancia caffe' e un involto, in foglia di platano,di ritagli di pollo, verdure, mais etc etc. Il sole ai tropici picchia forte e io non resisto molto, mi sposto all'ombra, Elvira invece sembra una lucertola e se ne sta al sole. Mi piace stare in piscina, un tuffo, una chiacchierata, una partita a parquet, gioco da tavola tipico colombiano, e il tempo vola . Per pranzo ci rifugiamo in camera a mangiare frutta che ci siamo portati dietro al fresco del condizionatore. Oziare in piscina è molto faticoso e anche noi ci sentiamo in dovere di fare una siesta che dura fino alle 5 de la tarde, mi piacciono questi ritmi di vita. Ci svegliamo affamati e, quasi di corsa ci rechiamo in un locale, che abbiamo adocchiato ieri sera, dove fanno pollo asado, arrosto, con patate bollite ( qui si mangiano con tutta la buccia. Buono ma nulla di eccezionale.Nonostante il caldo facciamo un giro, ma scoperto che non c'è molto da vedere, a parte le tiende, prendiamo una granatina con vari gusti di fruttta, latte condensato e formaggio grattuggiato a decorare, torniamo a ritrovare la frescura della piscina dell'hotel ed è qui che finiamo la giornata
Odio la trippa
Per la prima volta, dalla scorsa
estate, ho dormito tranquillamente per tutta la notte senza mai
svegliarmi, dalle 23 alle 7,30. Mi sono abituato al cambio di fuso
orario, ma credo che la ritrovata stabilita' sentimentale sia la
ragione principale di questa serenita'.
Penso sempre con amore ai miei figli,
ai parenti e agli amici che sento vicini ancor piu' di quando ero
loro vicino. E penso anche alla barca che è stata la mia casa per
tanto tempo, quanti bei ricordi. Ma penso anche a tutto quello che ho
davanti e questa nuova sfida mi fa sentire piu' giovane.
Per Flandes contavamo di partire presto
per evitare il traffico cittadino, ma qui il tempo sembra avere una
dimensione diversa, quasi scorresse piu' veloce. Tra alzarci,
colazione, valigia, saluti vari, un salto all'ufficio cambi, sono
gia' le 11 a.m. e il traffico ce lo becchiamo tutto, piu' di una ora
solo per uscire dalla citta'.
In estrema periferia ci fermiamo per
visitare un centro residenziale appena costruito. All'interno del
condominio c'è un'area dove sono state ricostruite le varie
tipologie abitative ed è possibile avere tutte le informazioni. Sono
appartamenti dai 30 ai 60 mq. Con 2/3/4 camere piu' salone angolo
cottura e 1 o 2 bagni, i soffitti sono alti poco piu' di 2 mt.
Praticamente un quartiere dormitorio. I prezzi vanno da 40 milioni di
pesos (17.400euri) in su, particolare è che, non essendoci
ascensore, il prezzo scende di 2 milioni per ogni piano che si sale.
Sicuramente non è un posto in cui vivrei, ma visti i prezzi,
potrebbe essere un investimento interessante.
Riprendiamo il viaggio, lungo la strada
ci sono diversi cantieri aperti, sia per riparazioni del fondo
stradale che per ampliamenti della carreggiata, fuori citta' sembra
che gli automobilisti siano piu' disciplinati, il traffico è
scorrevole e scendendo di quota si inizia a sentire un aumento della
temperatura. Diverse tiende costeggiano la strada e si trova di
tutto, piante tropicali, mobili in bambu, frutta e verdure, vasi in
terracotta e gastronomie. Ed è in una di queste che ci fermiamo a
mangiare, la curiosita' di nuovi sapori mi spinge a sperimentare cibi
dai nomi per me esotici e di cui, causa senilita', non ricordo i
nomi. Per fortuna Elvira mi asseconda e siamo soliti prendere due
pietanze diverse per evitarmi brutte sorprese, ordiniamo una zuppa di
non so cosa e un piatto di un non mi ricordo come si chiama. Stavolta
sono stato fortunato per meta', la zuppa è un brodo con pezzi di
trippa che scopro tale solo dopo averla assaggiata, Elvira inizia a
sghignazzare vedendo l'espressione di disgusto dipinta sul mio viso,
ODIO LA TRIPPA. Mi consolo con l'altra portata che è un mix di
fagioli, riso in bianco, chicharones ( un giorno diro' cosa sono, ora
no), carne che assomiglia ai ns filaccioni ma sembra piu'
grattuggiata, due tipi di salsiccia, platano fritto.
Riprendiamo il cammino ma decidiamo di
fermarci in un paesino prima di Flandes, a Melgar. Tutta questa è
una zona turistica dove gli abitanti di Bogota' vengono a trascorrere
i fine settimana, attratti dal clima caldo e dalle numerose
discoteche. Ci sono tantissimi alberghetti, tutti rigorosamente con
piscina, qui non esiste riscaldamento e nemmeno acqua calda, tiende
di ogni tipo ma soprattutto di gastronomia. Essendo ai tropici il
clima è tropicale, ovvio, ma qui siamo a bassa quota, in una conca
circondata da montagne e senza brezze rinfrescanti l'afa inizia a
farsi sentire, sono le 3 p.m. e c'è poca gente in giro,
probabilmente sono tutti a mollo in piscina. Troviamo un alberghetto
dal nome altisonante “ Miami “ e qui , al momento della
registrazione, panico assoluto, non trovo il passaporto, dimenticato
all'ufficio cambi di Bogota'. Fortuna vuole che Elvira ha una cognata
in gamba che , nonostante l'ufficio chiuso, riesce comunque a sapere
che il mio passaporto è in custodia nell'ufficio. Andra' a
recuperarlo lunedi mattina.
Superata la paura e deposti i bagagli
andiamo a bere una cerveza muy fria e a passeggiare per la via
principale. Per cena arepas, che è un fagottino farcito con
prosciutto cotto, pollo, formaggio, funghi e quant'altro. Le
discoteche sono piu' che altro mini discoteche e in alcune sia la
pista che i tavoli sono semi sommersi e si sta con l'acqua sino ai
polpacci. La serata e trascorsa tranquilla, siamo stanchi e torniamo
in albergo. Doccia e poi a nanna.
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